Ancora la poesia e i suoi simboli con la duplice raccolta Il bosco degli istrioni - Vanasha.
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(dal 19.11.2006)
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copertina Il bosco degli istrioni


Dal momento che tutto è vuoto,
Dove può posarsi la polvere?
                                                (HUI-NENG)




È la siepe insuperabile
questo giorno che ci insegue
e quasi ci sospende.
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Ancora la cenere dell’alba
la morte d’un’altra menzogna
che passa per la voce:
i nostri fragili cuori
alla fine d’un capriccio d’amore.

                    (da «INTERVALLO», p. 94)

Editore: ANDREA LIPPOLIS
Collana: Poesia
Pagine: 223
Prezzo: 15,60 euro
Anno di prima edizione: 2007
ISBN: 88-86897-15-4

Versi sciolti
- Il bosco degli istrioni [prima raccolta]
- Vanasha [seconda raccolta]


Critica


Presentazione
(di Sabrina COSTANZO)


Burattini
una volta nel legno
catene venute dal ricordo
scaduti e senza storia.

Tra le macerie

non esistono dèi.

(...)

Siamo i denari della corruzione

ogni volta che l’ignoto ci trafigge

e la caduta

ci rende sacri e impenetrabili.

[«Maschere vaganti », p. 41]

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Dimentico

il sogno che illumina e dispera

la catena

la lunga distesa di sabbia;

ritrovo la grande piana

senza al di là
con poca luce che basta.

[«Dimentico», p. 115]

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Primavera

l’ode nell’aria della sera

quel tempo che ogni amante lusinga
il naufragio dentro, il più lontano.

[«Il sacrario », p. 46]

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Cosa sarà domani
se sto già tornando indietro nel tempo?


Non sarà il tempo di sempre:

mi chiameranno i ricordi

e rivedrò i giochi impuri,

i segreti

le macchie di peccato,

e le tue labbra

lungo la nostra scogliera.

[«Indietro », p. 116-7]
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Rocco Futia © 2002-2022